Nuova privacy policy di Meta: in UE vince la privacy degli utenti
I giganti della tecnologia non sono noti per essere grandi sostenitori delle normative sulla privacy. In effetti, ciò che la studiosa Shoshana Zuboff ha definito “capitalismo della sorveglianza” – un sistema che genera profitti dai nostri dati – è una realtà da anni. Tuttavia, questo processo di raccolta e utilizzo dei dati da parte di aziende come Google, Meta (casa madre di Facebook e Instagram), OpenAI e altre, ha spesso incontrato l'opposizione delle autorità europee per la privacy e di molti utenti. Questo è ciò che è accaduto anche con la nuova informativa sulla privacy introdotta da Meta. Vediamo cosa è successo.
La Nuova Informativa sulla Privacy di Facebook e Instagram
Tutto è iniziato quando Meta ha annunciato una modifica alla sua privacy policy, che ovviamente coinvolge Facebook e Instagram. Con la nuova informativa, Meta ha informato gli utenti della sua intenzione di utilizzare i loro dati - incluse foto, post, commenti, e altro ancora - con l'apparente eccezione delle conversazioni private - per allenare la propria intelligenza artificiale, senza il loro specifico consenso e senza precisare gli scopi.
Secondo Meta, tutto ciò sarebbe possibile in nome del legittimo interesse dell'azienda, che dovrebbe prevalere sul diritto alla protezione dei dati personali degli utenti.
Questa modifica ha suscitato molte preoccupazioni, riassunte dal gruppo Noyb, che ha presentato ben 11 reclami alle autorità europee per la privacy:
- Il legittimo interesse sarebbe, in realtà, illegittimo, poiché violerebbe il GDPR che tutela la privacy.
- I dati vengono trattati come un'unica categoria, senza distinguere tra dati normali e “categorie particolari di dati” che richiedono un trattamento diverso secondo le norme europee.
- I dati utilizzati in nome dell'interesse legittimo di Meta sono eccessivamente ampi, includendo anche informazioni non pubbliche, provenienti da utenti inattivi dal lontano 2007 e da terze parti.
Le Preoccupazioni degli Utenti e degli Attivisti
Molti utenti e attivisti si sono posti delle domande: perché Meta ha bisogno delle nostre foto (inclusi i nostri volti), dei nostri nomi e di ciò che condividiamo per addestrare la sua intelligenza artificiale? A cosa serviranno queste informazioni? Per quale scopo sarà utilizzata l'IA addestrata con tali dati?
L'Intervento dell'Autorità Irlandese per la Privacy
La Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), principale riferimento per le questioni di privacy per molti giganti tecnologici in Europa, tra cui Meta e Google, è stata in passato criticata per essere troppo indulgente. Questa volta, però, ha deciso di intervenire dopo le denunce del gruppo Noyb, chiedendo a Meta di ritardare il progetto di utilizzo dei dati degli utenti di Facebook e Instagram in Europa per l'addestramento della sua IA. Meta ha accettato la richiesta, ma solo per gli utenti dell'UE/SEE.
Conclusione
Questo stop temporaneo mette al sicuro i nostri dati, almeno per ora. Invitiamo tutti i nostri lettori che utilizzano Facebook e Instagram a rimanere aggiornati e a seguirci per eventuali novità. Anche perché le procedure per negare il proprio consenso alla nuova informativa esistono, ma non sono affatto semplici.
In conclusione, proprio come un faro nella notte guida le navi verso la sicurezza, le autorità per la privacy europee stanno cercando di proteggere i dati degli utenti. Restate aggiornati su Cokki per ulteriori novità.
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